L’importo delle commissioni e spese conto corrente è decisivo nella scelta della banca. Le spese banca e le spese conto corrente possono essere più o meno elevate.
Nella scelta di una banca e di una tipologia di conto, avendo come obiettivo il contenimento delle spese banca e delle commissioni di conto corrente, tieni presente in primo luogo i punti seguenti.
CONTO A PACCHETTO: è il conto più diffuso al momento e prevede, a fronte di un canone mensile fisso, un certo numero di servizi ed operazioni incluse, al superamento del quale si pagherà un costo per ogni operazione. Alcuni conti a pacchetto non prevedono limiti per certi tipi di operazione (es. bonifici nazionali).
Il conto a pacchetto si contrappone al conto tradizionale che addebita commissioni e spese per ogni singola operazione effettuata.
CONVENZIONI: controllare se la banca ha un conto convenzionato con una categoria professionale o una tipologia di persone (medici, giornalisti, pensionati ecc.) alla quale apparteniamo. Questi conti, a seconda delle convenzioni stipulate, offrono condizioni più vantaggiose rispetto agli altri conti, come un tasso di interesse creditore più elevato o un canone mensile più basso.
CONTO CORRENTE ON LINE: verificare la convenienza ad aprire un conto corrente online che spesso offre condizioni migliori, giustificate dai minori costi sostenuti dalla banca per il personale in agenzia.
In secondo luogo analizza quali sono e a quanto ammontano le principali voci di costo per la gestione del conto corrente.
– Commissioni o spese per l’esecuzione delle operazioni: bonifico, versamento, prelievo allo sportello, prelievo bancomat presso altre banche, addebito permanente RID ecc.
– Spese di registrazione: ogni operazione genera una linea di estratto conto e quindi un costo per la registrazione contabile.
– Spese di liquidazione o chiusura periodica: mensile, trimestrale, annuale per il conteggio e la liquidazione delle competenze del periodo.
– Costo libretto assegni.
– Costo una tantum per l’emissione carta bancomat, carta di credito, carta prepagata, carta di debito.
– Costo annuale per il rinnovo carta bancomat, carta di credito, carta prepagata, carta di debito.
– Spese postali per l’invio delle contabili e di altri documenti.
– Eventuale canone per l’utilizzo dell’online banking.
– Spese conto titoli: canone mensile, semestrale o annuale per la tenuta e gestione dei nostri titoli in portafoglio.
– Spese acquisto e vendita titoli: in percentuale o fissa, generalmente prevede un importo minimo e massimo per ogni operazione.
– Commissione massimo scoperto: importo in percentuale applicato sul punto massimo a debito raggiunto nel periodo.
– Imposta di bollo conto corrente e imposta di bollo dell’eventuale conto titoli (vedi Imposta Bollo Titoli e Conti Correnti 2012-2013).
Alcune banche contemplano nella loro offerta anche conti a zero costi, ma non sempre questo corrisponde alla realtà. Per un approfondimento vedi Conto Zero Spese.